Un epistolario pericoloso di Angelica Gherardi

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Angelica è una donna in cerca di qualcosa. Non sa di esserlo, e tanto meno sa di cosa, forse addirittura di se stessa. Questa sua affannosa ricerca si traduce in una vita sessuale sregolata e trasgressiva, tra dominante e dominata (o dominato?), che lei mette in atto, tra fantasie e realtà, con Ludovico, uomo in carriera già impegnato sentimentalmente, col quale Angelica intrattiene per diversi anni una relazione atipica, tra sesso esagerato durante sporadici incontri e una fitta corrispondenza di carattere spesso altamente erotico, a tratti decisamente pornografico, che ricorda, anticipa o sogna i loro incontri. È questa corrispondenza telematica, scandita dall’unica voce di Angelica, come se in fondo lui non avesse importanza, a raccontare un pezzo della vita della protagonista in un epistolario a senso unico. Il suo lavoro, le sue speranze, le sue certezze e incertezze, le sue fragilità inconsapevoli e, soprattutto, una grande solitudine, tutto viene a galla in questa corrispondenza che lei crede solo erotica e volta a eccitare un solo uomo, in un esile rapporto che Angelica s’illude possa darle una parvenza di vita.

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Intervista ad Angelica Gherardi

– Benvenuta Angelica. Intanto di che parte d’Italia sei?
– Grazie. Beh, di che parte d’Italia sia, è difficile da dire, non riesco a capirlo neanche io, origini di tutta italia e vissuta all’estero.

– Adesso abiti in città o in provincia?
– Per ora sono a Roma.

– Chi sono i tuoi scrittori preferiti?
– I miei scrittori preferiti sono soprattutto francesi Colette, Hervé Bazin, Zola, Bernard Werber… E poi leggo tantissimi polizieschi americani.

– Questo è il tuo primo libro o ne hai già scritti altri?
– No, non ho scritto altri libri, sono al mio esordio.

– Parliamo un po’ del libro. Come nasce? Come un divertissement oppure è la risposta ad un bisogno di canalizzare le tue emozioni?
– Il libro nasce veramente e solamente per caso.

– Del tuo futuro come scrittrice cosa pensi? La letteratura erotica sarà il tuo genere preferito o vorrai percorrere anche altre vie di espressione?
– La letteratura erotica in quanto tale non mi interessa più di tanto, ma non sono neanche una scrittrice di romanzi, sono più da “impressioni”, ecco avrei potuto scrivere una cosa tipo Istambul di Pamuk per capirci (senza Nobel). Pero’ temo che non fregherebbe nulla a nessuno delle mie idee, impressioni, aforismi… ma chissà, se “Un epistolario pericoloso ” avrà successo, allora poi tutto sarà possibile.

– Quando scrivi, lo fai in modo organizzato o di getto seguendo l’istinto e la virulenza dell’ispirazione?
– Non scrivo mai in modo organizzato, scrivo sempre come ti sto scrivendo adesso, prendo le idee cosi’ come mi vengono e le butto giù. Certo per pubblicare poi dopo correggo.

Grazie Angelica e tanti auguri per il tuo libro e la tua carriera di scrittrice.

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